* * * * * * * * * * Primo giorno (giovedì) * * * * * * * * * *
Arriviamo all’aeroporto Barajas alle 9.10 circa e tra gli spostamenti interni all’aeroporto (immenso!!) e quelli in metro arriviamo a Plaza de Espana dove si trova il nostro hotel in circa 50 minuti.
In aeroporto abbiamo fatto subito l’Abono Turistico per 5 giorni al costo di 17,60 e può essere utilizzato da subito, anche per lo spostamento dall’aeroporto, altrimenti servirebbe un biglietto singolo (un euro) più supplemento (anche questo un euro).
Una volta sistemati in hotel usciamo e visitiamo la piazza proprio dietro al nostro hotel: Plaza de Espana. Risaltano l‘Edificio España e la Torre di Madrid (137metri), salendo sulla terrazza di entrambi si ha una veduta panoramica di gran parte della città. Al centro della piazza spicca la statua di Don Chisciotte e Sancho Panza. La Torre di Madrid è stata per anni simbolo della ripresa economica spagnola a seguito della Guerra civile mentre l‘Edificio Espana è stato il primo vero grattacielo di Madrid.
Dopo aver girato per la piazza prendiamo la metro e ci dirigiamo alla Plaza de Toros de Las Ventas (Calle Alcalà 237; metro linea 2 o 5 fermata Ventas oppure Bus 12, 21, 38, 106, 110, 146. Ingresso gratuito al Museo Taurino o visite guidate a pagamento). E’ la Plaza de Toros cioè l’arena dei tori più importante della Spagna e la terza al mondo. Ha una capienza di 25,000 spettatori e fu inaugurata nel 1931.
Da qui riprendiamo la metro e scendiamo alla fermata Opera, facciamo una pausa per pranzare e poi di nuovo in cammino…
Prima tappa del pomeriggio: Plaza Isabel II; la piazza prende il nome dalla Regina Isabella II che fece costruire qui vicino il Teatro Reale. Dirimpetto al palazzo reale, sul lato opposto della piazza, è ubicato il Teatro Reale. Si chiama così perchè fu costruito per la regina Isabella II. Ritornato alla ribalta come teatro lirico nel 1997, nel XIX secolo fu ristrutturato in maniera da far rivivere l’opera in tutto il suo splendore, come ai tempi d’Isabella II.
Sul retro del Teatro Reale si trova il Palazzo Reale, affacciato su Plaza de Oriente. Il palazzo è l’ex palazzo reale (in realtà i reali non vivono qui ma al Palacio de Aranjuez) ha 2000 stanze infatti è detto Il Gigante. Sono particolarmente interessanti l’armeria e la sala del trono. Il palazzo fu costruito tra il 1734 ed il 1737 e alla sua creazioni intervennero artisti di notevole calibro tra cui Sabatini che ne curò i giardini e l’esterno. Il palazzo guarda sulla Plaza de Oriente, una delle più grandi della città, che nel 1996 è stata restaurata per l’ultima volta e vennero alla luce resti medievali.
Poco oltre il Palazzo Reale, a sinistra, si trova la Cattedrale Santa Maria la Real de la Almudena (Calle de Baillen 8; aperta tutti i giorni dalle 9 alle 21, ingresso 2 euro). Progettata dal Re Felipe IV, in realtà solo nel 1883, dopo tanti anni di ritardo, vide l’inizio della sua costruzione e fu consacrata solo nel 1993 quando Papa Giovanni Paolo II partì da Roma per venire a consacrarla.. Conserva le reliquie di San Isidro e qui nel 2004 si è sposato il futuro erede al trono. Essendo stata costruita in un lungo lasso di tempo è caratterizzata da stili differenti. La cripta fu progettata dal Marchese di Cubas nell’anno 1879, il resto del tempio venne costruito da Fernando Chueca Goitia, alla fine del XX secolo.
Dalla cattedrale abbiamo proseguito scendendo a destra -incontrando anche un cantiere dove sono in corso dei lavori alla Muraglia Araba ed il Giardino dell’Emiro Mohamed I–
diretti a Campo de Moro (Calle Virgen del Puerto): è il parco del palazzo reale. Non sono i giardini del palazzo, quelli a cui si può accedere dal palazzo stesso, quelli si chiamano Jardines de Sabatini, a questi si accede solo e solamente dalla via Virgen del Puerto che dalla stazione Principe Pio va verso il ponte de Segovia. Questo parco è bellissimo, contiene anche tre abitazioni fatte costruire dalla regina che ricordano molto il Tirolo.
Proseguendo in direzione della stazione Principe Pio (con all’interno moltissimi negozi, ristoranti ed un supermercato), abbiamo visto la Puerta de San Vincente, proprio di fronte alla stazione.
Risalendo verso Plaza de Espana sulla destra si trova il Senato o Camera Alta del Parlamento spagnolo, costruito nel 1600; le parti più notevoli sono la Sala dove si celebrano le Sedute nonché la Biblioteca.
A sinistra, è ubicato il Palazzo del Marchese Grimaldi – opera di Sabatini, costruito nel 1776 – oggigiorno sede del Centro di Studi Politici e Costituzionali.
* * * * * * * * * * Secondo giorno (venerdì) * * * * * * * * * *
La prima tappa di oggi, dopo aver fatto colazione in Plaza del Callao, da Pans and Company (vedi “consigli pratici”) è la visita libera allo stadio Santiago Bernabeu (Calle Conche Espina 1, metro linea 10 fermata Santiago Bernabeu o bus 14, 43 o 120; apertura 9-18; tour completo senza visita guidata 16 euro). Per la visita libera, senza una guida, abbiamo impiegato circa un paio d’ore.
Dallo stadio abbiamo preso la metro diretti a Plaza de Castilla dove le Torri Kio formano la Puerta de Europa; sono torri di 26 piani costruite una pendente verso l’altra di 15°. Al centro della piazza si trova anche una enorme statua di Botero.
Ci siamo spostati poi a Calle Alcalà (detta la Via delle Banche) dove svetta la Reale Accademia delle Belle Arti di San Fernando (Calle de Alcalà 13; aperto da martedì a venerdì dalle 9 alle 19 e dalle 10 alle 14 di sabato, domenica e lunedì; ingresso 5 euro). Fu costruita tra il 1720 ed il 1730 ed istituita nell’anno1744. E’ una pinacoteca dal 1974 e custodisce quadri di Goya, oltre ad una raccolta con più di 15.000 disegni. Alcuni appartengono a Raffaello, Picasso, Rubens, Tiepolo, Velázquez, Rodin.
Percorrendo la strada in direzione di Plaza de Cibeles si incontrano anche l’Edificio Metropolis (Calle de Alcalà 39, metro Seville) inaugurato il 21 gennaio 1911 e che fu acquistato dalla Metroplis Corporate nel 1972.
Poco oltre c’è la Chiesa di San Josè (Calle de Alcalà 43; Metro Banco de Espana) costruita tra il 1730 ed il 1742 da Pedro Ribera ed il Palacio de Buenavista o Palazzo dell’Esercito, ubicato su un promontorio ed adornato di giardini. Qui si trova il Quartier generale dell’esercito spagnolo e venne costruito nel 1772.
Da qui siamo tornati indietro per scoprire finalmente la piazza di Puerta do Sol (metro Sol o bus 3, 5, 15, 20, 51, 52, 150). La porta fu costruita come baluardo di difesa della città. Da qui partono a raggiera le strade dirette ai diversi punti della penisola ed infatti per terra è segnato il Chilometro Zero; qui si trova il simbolo di Madrid cioè la statua dell’orso arrampicato alla pianta del corbezzolo per mangiarne le foglie (in spagnolo è chiamato Oso y MadroNo); questa statua di bronzo fu costruita nel 1967 per decisione del re Carlo III.
A pochi passi da Puerta del Sol, al n° 8 di Calle Arenal (all’interno di un atrio) una statuina ricorda che visse in questa cantina Ratoncito Pérez chiamato anche Pepito Pérez: è il topolino che tutti i bambini spagnoli adorano in quanto è quello che porta un soldino al posto del dentino caduto.
Abbiamo pranzato in questa piazza per poi proseguire dopo pranzo per Calle Arenal.
Al numero 13 si trova la Chiesa di San Ginesio, ricostruita nel corso dei secoli XVII e XIX sul primitivo tempio medievale, incendiato in due occasioni.
Dalla traversa di fronte alla chiesa si sale al Monasterio De Las Descalzas Reales (Plaza Descalzas 1; visitabile solo mercoledì 10.30-12.30 e 16-17.30, ingresso gratuito). Fondato nel XVI secolo, può essere definito una piccola “cronaca d’Europa” degli eventi verificatisi sotto il dominio della dinastia Asburgo; le cappelle che circondano il chiostro, la straordinaria Scala Reale, il balcone dove s”‘affacciava” la famiglia di Filippo IV e la Sala degli Arazzi sono un esempio dell’ambiente raffinato e tranquillo dove Tomás Luis de Victoria – maestro della Cappella Reale – compose alcuni tra i suoi brani più belli.
La nostra prossima tappa dovrebbe essere Plaza Mayor ma arrivandoci ci imbattiamo nel bellissimo Mercato di San Miguel, delizioso! Scendendo per Cava de San Miguel arriviamo all’ Arco dei Coltellai (Arco de Cuchilleros) attraverso cui entriamo in Plaza Mayor. Qui si teneva il mercato, si leggevano i bandi, si susseguivano le feste, gli atti di fede, le corride. Inaugurata nel 1620, da allora rappresenta il simbolo per eccellenza della zona denominata “la Madrid degli Asburgo”, ornata dai begli affreschi della Casa del Forno (Casa de la Panadería) e dalla statua equestre di Filippo III, tra gli elementi di maggior rilievo.
Sono ben nove le porte attraverso le quali si accede a questa piazza circondata da portici.
Nella piazza troverete anche un ufficio informazioni.
Gironzolando nei dintorni abbiamo scoperto la Basilica de San Miguel in Calle de San Justo e dopo ancora la Plaza de la Villa cioè la piazza del municipio.
Iniziando a muoverci verso la zona detta La Latina siamo passati da Plaza de la paja dove si trova la Cappella del Vescovo, costruita nel 1518.
Prima di riprendere la metro alla fermata La Latina, abbiamo visto la Chiesa San Francisco el Grande e Daliedo (entrata al martedì al sabato ore 11-13 e 17-19, ingresso 3 euro). Caratteristica e’ la sua cupola gialla, in stile barocco con affreschi sui soffitti delle cappelle eseguiti da Francisco Bayeu. Fu costruita tra il 1761 ed il 1776 e fu decorata anche da Goya, infatti all’interno si trova il dipinto di Goya intitolato “La profezia di San Bernardino da Siena per il Re D’Aragona”. Una leggenda narra che questa basilica è stata costruita nel punto in cui San Francesco d’Assisi aveva edificato una cappella. Nel chiostro si trova una pinacoteca mentre a fianco si trova il daliedo cioè un vivaio di dalie.
* * * * * * * * * * Terzo giorno (sabato) * * * * * * * * * *
Stamattina, dopo la nostra abituale colazione, il tour inizia dal Parque de la Montana (Paseo de Pintor Rosales, metro linea 10 fermata Principe Pio) ed arrivandoci incrociamo anche il Museo Cerralbo.
Nel parco si trova il Templo di Debod (aperto mercoledì e venerdì dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 20 e sabato e domenica dalle 10 alle 14, ingresso gratuito). Trasportato fin qui pietra dopo pietra dall’Egitto, è un belvedere eccezionale, che dà un’idea dell’espansione alla quale ha assistito Madrid.
Da qui avremmo voluto prendere il teleferico ma l’apertura era alle 12.30 purtroppo… sul sito www.teleferico.com ci sono tutti gli orari comunque.
Potendo prendere il Teleferico, saremmo andati al parco Casa de Campo: è un antico possedimento reale, tenuto in parte a giardini, in parte a parco e in parte a bosco. Qui c’è la stazione del teleferico che collega la Casa de Campo con il Parque del Oeste. Nella parte a giardino c’è il Parco delle attrazioni e lo zoo-acquario. La sera però questa zona non è ben frequentata.
Dall’esterno della stazione del Teleferico prendiamo il bus 74 fino a Plaza de Espana dove prendere la metro per arrivare alla fermata Colon, che prende il nome dalla Plaza de Colon. Enorme piazza moderna dove svetta la statua dedicata a Cristoforo Colombo costruita nel 1883. Nella piazza si trovano i Giardini della Scoperta (Jardines de Descrubimiento), dedicati alla scoperta dell’America di Colombo nel 1492 e costruiti nel 1970.
Nella piazza si trova anche il Centro Culturale de la Villa de Madrid.
Vicinissima si trova la Biblioteca Nacional (Paseo de Recoletos 22). Si trova nello stesso edificio del Museo Archeologico che però ha accesso da Calle de Serrano. L’edificio è del 1792 e venne battezzato come “Edificio del museo, dall’archivio e della biblioteca”. La biblioteca fu fondata nel 1712 da Filippo V e inizialmente non aveva sede qui, dove si trova solo dal 1896. Una seconda sede (perchè questa non riusciva a contenere ulteriori volumi) è stata costruita nel 1991 altrove. L’ultimo conteggio dei libri riviste e altri documenti in essa contenuti risale al 2005 quando la quota superò i 17 milioni di pezzi. Il Museo Archeologico Nazionale (Calle de Serrano 13; aperto da martedì a sabato dalle 9.30 alle 18, ingresso gratuito) fu fondato da Filippo II per raccogliere pezzi a partire dall’Era preistorica.
Dopo pranzo siamo andati a visitare il Museo Reina Sofia dove il sabato dalle 14.30 l’ingresso è gratuito. Si trova vicinissimo alla stazione di Atocha, in Calle de Santa Isabel 52 (Bus 6, 10, 14, 18,19, 26, 27, 32, 34, 36, 37, 41, 45, 46, 55, 57, 59, 68, 86, 119 o metro linea 1 Atocha; chiuso il martedì, aperto dalle 11 alle 18 gli altri giorni. Ingresso 6 euro intero, 3 euro studenti. Gratuito il sabato 14.30-21 e la domenica 10-14.30). Museo di arte contemporanea, che espone il famosissimo dipinto Guernica di Picasso insieme ad altre opere di Mirò e Dalì.
Dopo la visita al Museo e dopo una doverosa pausa caffè da Starbuck’s che si affaccia sulla piazza del Museo, siamo stati a vedere la stazione di Atocha che all’interno ha un giardino tropicale con 17.000 mq di palme ed altre piante tropicali, circondate da piccoli laghetti affollati di tartarughe.
* * * * * * * * * * Quarto giorno (domenica) * * * * * * * * * *
Per evitare le code all’ingresso abbiamo prenotato via internet una visita al Museo del Prado per questa mattina, con ingresso programmato per le ore 10.
Visto che ci svegliamo presto facciamo prima una capatina al Mercato El Rastro che viene fatto ogni domenica mattina in Calle Ribera de Curtidores a cui si arriva scendendo con la metro alla fermata La Latina. Il mercato è molto carino ed i prezzi inferiori rispetto al resto della città.
Per le dieci scendiamo con la metro alla fermata Banco de Espana e ci dirigiamo al Museo del Prado (Aperto martedì-domenica 9-20. Ingresso 8 euro, 4 studenti, gratuito sotto i 25 anni. Gratuito dalle 18 alle 20 da martedì a sabato e la domenica dalle 17 alle 20. Se si ha già il biglietto si entra da Porta di Velzquez o da Porta los Jeronimos. Se si acquista dal web i biglietti costano 7 o 3,50 ridotto). Se si ha già il biglietto l’ingresso è da Puerta de Jeronimos.
Proprio accanto a questa porta d’ingresso, sull’altura c’è la Chiesa di San Jeronimos.
La visita al museo la facciamo in circa tre ore poi dopo pranzo andiamo con calma alla scoperta del Paseo del Prado che ha inizio da Plaza de Cibeles.
La fontana di Cibele fu progettata da Ventura Rodríguez ed eseguita da Roberto Michel e Francisco Gutiérrez: rappresenta la madre Terra. Questa fontana viene usata come punto di partenza per le celebrazioni delle vittorie dai tifosi del Real Madrid.
Sul Paseo del Prado vediamo il maestoso Banco de Espana, il Museo Naval (aperto dalle 10 alle 14, chiuso di lunedì; ingresso gratuito), il Museo Thyssen (Palacio de Villahermosa, Paseo del Prado 8; Metro linea 1 Atocha o bus 2, 5, 9, 10, 14, 15, 20, 27, 34, 37, 45, 51, 52, 53, 74, 146 e 150. Aperto da martedì a domenica 10-19 -chiusura botteghino 13.30-; ingresso intero 8 euro, mostre temporanee 4 euro, ridotto 5).
E’ una importante pinacoteca e centro culturale della capitale spagnola. È stato acquistato dal governo spagnolo nel luglio del 1993 e della sua collezione facevano parte ulteriori ottanta pezzi di arte medievale, rinascimentale e barocca, poi successivamente trasferiti al Palazzo Reale di Pedralbes (Barcellona). Le circa ottocento opere che vi sono attualmente conservate spaziano dal rinascimento italiano, alla pittura moderna.
L’apparato pittorico del museo proviene da una raccolta privata della famiglia del magnate tedesco dell’acciaio Thyssen-Bornemisza.
A fianco del Museo del Prado si trova il Giardino Botanico Reale (Plaza de Murillo 2; Bus 9, 10, 14, 19, 27, 34, 37 e 45; Metro Banco de Espana o Atocha; aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20. Ingresso intero 2 euro, ridotto 1).
Subito oltre il Giardino Botanico, salendo per Calle Claudio Moyano si arriva ad uno degli ingressi del Parco del Retiro, che percorriamo quasi per intero.
Il parco fu costruito per volontà di Filippo IV nel 17° secolo, come zona verde per i reali.
Interessante da vedere la Fontana del Carciofo, la Fontana dell’Angelo caduto, lo stagno delle campanule, la casetta del pescatore, il Palazzo di Cristallo che ospita esposizioni di arte contemporanea. Da visitare, nel parco, il Bosque del Recuerdo dedicato alle 192 vittime dell’11 marzo 2004: una collinetta con 70 cipressi e 70 ulivi disposti a spirale.
Uscendo dal Parco ci siamo trovati nella bella Plaza de la Independencia; vi si trova la Puerta de Alcalà, costruita in granito nel 1759 da Francesco Sabatini ma la versione attuale è del 1869, anno in cui è stata fatta l’ultima ristrutturazione della piazza). Sulla parete nord si vedono ancora i segni dei proiettili del tentato omicidio dell’allora presidente del consiglio, nel 1921.
* * * * * * * * * * Quinto giorno (lunedì) * * * * * * * * * *
La giornata di oggi è dedicata ad una gita fuori Madrid, alla scoperta dalla caldissima e tortuosa Toledo! Un gioiello medievale!
Dalla stazione metro Atocha prendere treno RENFE; meglio comprare i biglietti un giorno e sappiate che la fila sarà infinita! Almeno 40 minuti…
Dista circa 70 km ed in treno si arriva in 30 minuti esatti, i treni sono puntuali, puliti, comodi, spaziosi e silenziosi, niente a che vedere purtroppo con le ferrovie italiane! Il costo è di circa 19 euro andata e ritorno.
La stazione RENFE è fuori dalla città; fuori dalla stazione si prendono i bus che portano in centro;
a Puerta de Bisagra c’è l’Ufficio Informazioni.
I bus per il centro sono il 5, il 61 o il 62 ed il biglietto per una corsa costa 95 centesimi.
Il nostro giro di Toledo inizia proprio dalla Porta de Bisagra ed iniziano a salire si incontra subito la Chiesa de Santiago del Arrabal.
Poco oltre si incontra una secondo porta, la Puerta del Sol: costruita all’epoca dell’Arcivescovo Tenorio (1375-1399) è considerata la migliore porta in stile mudejar spagnolo per la sua armonia e forza.
“Arrampicandoci” per le viuzze strette e ripide siamo arrivati a Piazza Zocodover la piazza centrale da cui parte anche un trenino che in 45 minuti fa fare il giro turistico della città per un costo di circa 5 euro a persona.
Dalla piazza siamo andati verso la Fortezza di Alcazar (non visitabile) in Cuesta de Carlos V.
Teatro di una sanguinosa battaglia durante la guerra civile spagnola: l’Alcazar era allora sede
dell’accademia militare per gli allievi ufficiali dell’esercito e si schierò con gli insorti franchisti resistendo all’assedio dell’esercito regolare. Ospita il Museo dell’Esercito ma attualmente a causa di alcuni lavori non è visitabile.
Dietro alla fortezza si trova un belvedere da cui si può scorgere il fiume Tago e vedere sull’altra sponda la Academia Infateria.
Girando ancora siamo giunti alla Cattedrale gotica (Arco de Palacio 2, Plaza de Ayuntamiento; ingresso 7 euro).
Costruita nel XIII secolo secondo lo stile gotico delle cattedrali francesi. Contiene la scultura trasparente di Narciso Tomé.
Sulla stessa piazza si trova il Municipio ed un Ufficio informazioni e vicina la Chiesa di San Tomè.
Ci siamo fermati per pranzo in un altro punto panoramico, a Toledo ce ne sono molti e siamo scesi poi verso la Sinagoga del Transito che si trova in Calle de Samuel Levy.
La bella sinagoga di Samuel Levy. Nel 1492, con la cacciata degli ebrei, divenne chiesa cristiana del Transito, così chiamata dal quadro principale dell’ancona dipinto da Correa de Vivar rappresentante l’Assunzione o Transito della Vergine. È notevole per la ricca decorazione che lascia aperto una nicchia (Hekal) per la conservazione dei rotoli della legge. Sono state conservate le iscrizioni in ebraico dei salmi di Davide sulle pareti.
Poco oltre si trova la casa museo di El Greco ed il Palazzo Fuensalida.
Infine, prima di ridiscendere ai piedi di Toledo ci siamo imbattuti nella Scuola di Arte e nella Sinagoga di Santa Maria (Reyes Catolico 4). Durante il periodo di dominazione araba la città fu famosa per la sua tolleranza religiosa, convivevano tranquillamente musulmani, cristiani ed ebrei. Tale periodo si concluse nel 1492 dopo la Reconquista con l’espulsione dei musulmani e degli ebrei che non si convertirono. A ricordo di quel periodo restano oggi numerosi monumenti religiosi come la Sinagoga di Santa Maria e la Sinagoga del Transito e anche la Moschea del Cristo della luce.
La Sinagoga di Santa Maria per alcuni fu costruita da Jusef ben Sossan, morto nel 1205, gabelliere di Alfonso VIII, per altri è la sinagoga Al Malikin o di David ben Salomon ben Abi Durhan datata alla fine del XIII secolo.
Si suppone che l’edificio fosse più lungo e non si sa dove fosse la galleria riservata alle donne, ma gli scavi del 1987-88 non hanno portato ad alcuna conclusione. L’interno è una ridotta pianta basilicale di 28×20 metri divisa in cinque navate con pilastri ottagonali che sopportano bellissimi archi a forma di ferro di cavallo e si adornano di capitelli lavorati a stucco. Fu trasformata in chiesa romana trasformando il muro dove erano custoditi i rotoli della legge in altare maggiore al tempo del cardinale Siliceo alla metà del XVI secolo.
Infine abbiamo visto anche il Monastero San Giovanni de los Reyes (San Giovanni dei re) in Calle San Juan de los Reyes 2 (ingresso 2,50 euro). Costruito dalla regina Isabella a ricordo della battaglia del Toro del 1475 che la confermava sul trono di Castiglia assieme al marito Ferdinando.
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